Siamo un team di 7 professioniste esperte in orientamento, formazione e accompagnamento a processi di trasformazione che coinvolgono le persone e i luoghi in cui vivono e lavorano. Condividiamo la passione per un lavoro che parte dall’ascolto della storia di ciascuno, per accompagnare nella scoperta, o riscoperta, delle proprie qualità umane, orientare le scelte e comprendere le possibilità di sviluppo formativo e professionale. Il filo rosso che ci lega è l’attenzione alla persona e la cura nei percorsi di cambiamento e di scelta, il desiderio di supportare ciascuno nella capacità di “saper stare” in un mondo complesso e incerto come quello attuale. Da sempre ci contraddistingue un approccio inclusivo, attento ai temi dell’integrazione, delle pari opportunità e del superamento di ogni stereotipo. QUIDD è il “luogo” in cui mettiamo in comune la nostra esperienza di anni di incontri con migliaia di ragazze e ragazzi dentro e fuori le scuole (dropout, diplomati, laureati, post master), donne e uomini adulti, persone in situazioni di fragilità e precarietà.
I progetti che definiscono la nostra storia
Abbiamo portato in Italia, alla fine degli anni 80 il metodo Retravailler, primo metodo di orientamento professionale per adulti nato in Francia negli anni ’70, da studi e riflessioni di Evelyne Sullerot, esperta del lavoro che individua nell’Orientamento il luogo di incontro tra l’insieme delle possibilità, aspirazioni e competenze professionali dell’individuo e la situazione del Mercato del Lavoro e dei sistemi di accesso. In questo crocevia le problematiche dell’Orientamento si pongono nel punto di convergenza in cui si intreccia la doppia dinamica della trasformazione del mondo socio-economico e dell’evoluzione personale dell’individuo.
Per più di 30 anni abbiamo adattato e integrato il metodo alle esigenze della cultura italiana e lo abbiamo diffuso e praticato attraverso i centri di orientamento CORA (Centri Retravailler Associati).
In parallelo ognuna di noi ha curato specifici ambiti di interesse e ha definito specifiche competenze in ambito formativo e consulenziale, lavorando nelle scuole, nelle aziende, nelle organizzazioni, in Italia e all’estero.
Qualcosa di noi
Paola Parente
Sono convinta che oggi bisogna riflettere su che cosa intendiamo per orientamento
Dalla mia esperienza di studi in Francia è nato il mio amore per l’orientamento, un accompagnamento indispensabile per sostenere la crescita personale e professionale delle singole persone.
Nel corso degli anni ho incontrato migliaia di ragazzi nelle scuole oppure al termine dei percorsi scolastici e universitari per la definizione di progetti di inserimento lavorativo. Mi sono occupata anche di adulti spesso considerati fasce deboli di fasce deboli a rischio di ‘invisibilità’ sul mercato del lavoro ed in particolare di donne.
Ho ideato e sviluppato percorsi di orientamento, bilancio di competenze, job club, in collaborazione con scuole, Agenzie per il lavoro, Regioni, Comuni, Province, strutture nazionali che coadiuvano il Ministero del Lavoro ed ho studiato con il professor Guy Le Boterf per assistere le aziende nello sviluppo e nella valorizzazione delle competenze in contesti produttivi.
In ogni aula, anno dopo anno, ho accompagnato storie frammentate, entrando nei problemi della inoccupazione e della disoccupazione. Ho vissuto in diverse città ed oggi lavoro tra Torino (dove vivo) e Roma dove ho molti contatti di lavoro.
Amelia Andreasi
Far parte di una nuova squadra di orientatrici impegnate a capire il mondo per migliorarlo è un’occasione che non avrei voluto perdere
Dall’esperienza impariamo che nei numerosi transiti esistenziali della vita facciamo leva prima di tutto sul bagaglio in nostro possesso. Un insieme di qualità personali, di capacità intellettive ed operative, di preferenze e potenzialità tutte accompagnate da una certa dose di pregiudizi, resistenze e limiti maturati nel tempo ma che emergono con più evidenza, sorprendendoci, proprio nei momenti delicati in cui siamo impegnati a fronteggiare i cambiamenti. Divenire consapevoli delle nostre peculiarità per poterle accrescere, migliorare o correggere è quanto di più interessante possiamo destinare alla nostra esistenza.
Vengo dal mondo contadino che mi porto dentro con gratitudine per tutto ciò che mi ha insegnato. Ho dedicato ad esso i primi anni della mia vita lavorativa iniziata negli anni ‘70 come formatrice trovandomi da subito a fronteggiare i danni provocati dai pregiudizi. A Torino, dove ancora vivo e lavoro, la competizione tra città e campagna era all’epoca molto forte per la competizione sull’uso del suolo agricolo cosicché agire sugli stereotipi è diventata da qui in poi la mia cifra professionale in ogni ambito lavorativo incontrato ad iniziare dalla stessa azienda agricola per poi passare, grazie alla formazione sull’orientamento maturata alla fine degli anni ‘80, a quella artigianale o manifatturiera, cooperativa, associativa, per non parlare dell’ente pubblico, del sindacato e perfino dell’Agenzia di sviluppo locale.
Un campo di lavoro e di studio che mi vede impegnata anche oggi con le giovani generazioni attraverso i percorsi di orientamento o in progetti speciali come quello della Fondazione Gramsci torinese, con l’Istituto Salvemini e la Fondazione Vera Nocentini dall’eloquente titolo “Donne, genere e generazioni: il lavoro, i diritti, i linguaggi”.
L’orientamento praticato negli anni passati con Cora e Idea Lavoro Onlus a Torino si è fondato sulla relazione esclusivamente in presenza mentre oggi, sulla spinta della pandemia, sto scoprendo un tipo di relazione che concepisce ed adotta anche la distanza fisica. Tuttavia il cuore della mia pratica professionale rimane l’esperienza delle persone e l’esplorazione che esse sviluppano per raggiungere quel grado di consapevolezza di sè che può permettere loro di esprimere le loro parti vitali, di realizzare le proprie aspirazioni e di riconoscere e tenere a bada i propri stereotipi culturali, più o meno profondi, più o meno radicati.
Sono molto convinta che l’innovazione metodologica possa avvantaggiarsi delle nuove tecnologie e ancor di più del confronto tra professioniste che possedendo basi comuni hanno deciso di cimentarsi con le trasformazioni epocali in atto mettendo a disposizione esperienza, professionalità e saperi.
Poter quindi far parte di una nuova squadra di orientatrici impegnate a capire il mondo mentre prova a contribuire, nel suo piccolo, a migliorarlo è un’occasione che non avrei voluto perdere.
Claudia Piccini
Orientare per me è perdersi, ritrovarsi, contaminarsi e sognarsi, cambiando forma nel tempo in una ricerca continua della propria autenticità
Mi appassiona il lavoro di orientamento che quotidianamente svolgo, camminando a fianco delle persone, ascoltando, osservando ed esplorando con loro desideri, slanci, potere personale, condizionamenti, stereotipi al fine di disegnare e ridisegnare il percorso di crescita personale e professionale.
Mi affascina e stupisce la capacità umana di far fronte a situazioni di vulnerabilità e fragilità componendo in modo creativo e unico la propria forma di vita, confrontandosi con le proprie ambiguità esistenziali lasciandosi trasportare dal flusso e trovando ancoraggi temporanei.
La consapevolezza e la riflessività che costantemente pratico nella vita personale e lavorativa mi permettono di accettare l’incertezza dell’ignoto riscoprendo ogni volta nuove strade da intraprendere grazie all’incontro con l’altrɘ. Vivo e lavoro a Roma, ho vissuto all’estero e viaggiato molto fin da bambina grazie allo sport agonistico che ho praticato a livello professionistico ed oggi ai progetti internazionali a cui partecipo. La conoscenza dei “modi di vivere” delle diverse culture sono state e continuano ad essere una scoperta continua che mi interrogano sul senso della vita e sulle qualità umane da coltivare nel tempo lungo dell’esistenza.
Sarah Cuccu
Nel mio lavoro parto sempre dalla storia che sta dietro le tante persone che incontro
Al di là dell’apparenza o della fragilità di uno specifico momento della propria vita, riconoscere e valorizzare le proprie risorse è il primo passo per darsi una possibilità di cambiamento. Tra queste risorse sicuramente ci sono le relazioni positive che ciascuno possiede e le connessioni che possono crearsi tra esse.
Anche la mia storia di vita e di lavoro è segnata da incontri importanti che mi hanno permesso di incuriosirmi e di intraprendere strade che, viste oggi nel loro insieme, hanno disegnato un percorso “tagliato su misura” per me. Ho avuto anche momenti di fatica e disorientamento, e nelle situazioni di crisi ho impiegato tempo e impegno nel riconoscere il mio percorso, ma ho avuto delle ottime guide che mi hanno accompagnato nella rilettura della mia storia e nella sua ricomposizione verso nuove direzioni significative per me.
Laureata in architettura, per 15 anni mi sono occupata di progetti integrati di riqualificazione urbana, progettazione partecipata e sviluppo di comunità, accompagnando le persone e le organizzazioni in processi complessi di trasformazione, in cui è necessario riconoscere e far emergere risorse individuali e collettive, metterle in relazione e mediare in modo positivo e costruttivo per arrivare ad una dimensione di benessere collettivo.
Dal 2015 collaboro con Legambiente sul tema del senior co-housing, ponendo una specifica attenzione alla “progettazione sociale” coniugata alla riqualificazione dello spazio urbano e alla costruzione di una comunità solidale
Dal 2016 ho approfondito la mia attività come case manager e orientatrice in progetti di accompagnamento alle politiche attive del lavoro e mi occupo di persone adulte con necessità di reinserimento nel mercato del lavoro o di ripensamento del loro percorso lavorativo, di giovani alle prime esperienze, di migranti, di persone con disabilità e in situazioni di fragilità, cercando insieme il modo in cui combinare, in modo creativo e positivo, le tante tessere della propria vita.
Sono mamma di 3 ragazzi, oggi adolescenti, che rendono la vita fuori dal lavoro molto dinamica e che forniscono continui spunti disorientanti al mio lavoro di orientatrice!
Laura Ferrari Ruffino
Ho un’inesauribile curiosità e passione per tutte queste vite che non sono la mia
Vivo e lavoro a Roma, da cui però mi allontano volentieri per stanchezza di “lei” e curiosità di altri luoghi. Se mi chiedete una definizione per aggettivi ed avverbi della mia vita, userei termini come sociale/condivisione/ curiosità/insieme” che hanno caratterizzato precocemente e costantemente tutte le mie esperienze in ambito formativo, sociale, politico, lavorativo e ritrovo armoniosamente riunificate in quella di consulente di orientamento che considero senza dubbio la più soddisfacente esperienza lavorativa della mia vita.
Molte letture e le costanti ri-flessioni e confronti sulle pratiche, con numeros* compagn* di un’esperienza trentennale, mi hanno consentito di costruire un’appassionata competenza di accompagnamento nei percorsi di orientamento, transizione, bilancio di esperienze/competenze di singol* e di strutture/organizzazioni.
A coloro che partecipano a questi percorsi cito sempre una frase di J.P.Sartre: “ Cosa faccio con ciò che hanno fatto di me?” che racchiude secondo me in estrema, efficace sintesi il contenuto, il significato e la cifra dell’esperienza di orientamento: dove si possono riordinare la storia e la memoria di avvenimenti, relazioni, esperienze accadute nella propria vita, esplorare saperi e competenze acquisiti vivendole e specificare le intenzioni, i desideri, i progetti che, da tutto ciò, nel tempo adeguato per sé, queste sorprendenti , originali “vite che non sono la mia” possono costruire e realizzare.
Marina Cavallini
Il lavoro di orientamento con donne mi ha appassionato e ho cercato di approfondire tutti gli aspetti delle tematiche di genere
Mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere a Milano, dove vivo da sempre. Dopo aver insegnato per diversi anni in Istituti secondari di secondo grado, in particolare in un Istituto professionale femminile, nel 1986 ho fondato con alcune amiche Orientamento Lavoro Centro CORA Milano, il centro che ha portato e diffuso in Italia la metodologia Retravailler, una metodologia di orientamento nata in Francia per donne che desideravano tornare al lavoro anche dopo molti anni dedicati alla cura della famiglia.
Per conoscere il mondo del lavoro, di cui poco si sa lavorando nella scuola, ho frequentato un corso FSE per ottenere l’attestato di qualificazione professionale di Consigliera di Parità.
Il lavoro di orientamento con donne mi ha appassionato e ho cercato di approfondire tutti gli aspetti delle tematiche di genere: ho frequentato il corso di perfezionamento post-laurea “Genere e processi formativi” presso l’Università Bicocca e ho partecipato a progetti nazionali ed europei per la promozione dell’orientamento con approccio di genere, delle pari opportunità, della cultura e delle politiche di genere, della lotta agli stereotipi di genere.
Ho collaborato con Enti Pubblici locali e nazionali, con le Consigliere di Parità della Provincia di Milano e della Regione Lombardia, con la Rete nazionale delle Consigliere di Parità, con Università, Centri di ricerca, Centri di formazione pubblici e privati, Associazioni femminili. Sono stata per due legislature Vicepresidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Lombardia.
Attualmente collaboro con la Casa delle Donne di Milano.
Diana Rucli
Da sempre mi interessano le persone e la capacità che ogni essere umano ha di immaginare e creare il proprio percorso, partendo da quello che ha e da quello che cerca
Da molti anni mi occupo di formazione nell’ambito delle competenze trasversali, cioè tutte quelle capacità che permettono a una persona di esprimersi al meglio per come è e di dare un orizzonte ai propri desideri, costruendo relazioni positive con gli altri e dando un senso alle circostanze che incontra sul suo cammino. In generale mi occupo di progetti che promuovono il benessere sociale e la qualità delle relazioni.
Ho la fortuna di svolgere un lavoro che mi appassiona tantissimo e che ho modellato nel tempo, combinando il mio interesse per i processi di formazione che contribuiscono alla crescita personale e professionale di donne e uomini, ragazze e ragazzi, con l’osservazione, l’ascolto e la comprensione dei contesti in cui le persone interagiscono.
Il confronto costante e la consapevolezza maturata progressivamente mi hanno orientato e fatto da bussola, anche quando il percorso era incerto e tutto da inventare. L’impegno e l’esperienza in contesti diversi, anche internazionali, mi hanno dato l’opportunità di trovare occasioni di crescita professionale e aggiornare e integrare continuamente la mia formazione umanistica e psicosociale.
Ho vissuto e lavorato in diverse città in Italia e all’estero e ora faccio base a nord-est, precisamente a Udine, ma continuo a collaborare a progetti europei e internazionali, che mi permettono di viaggiare e imparare a conoscere e riconoscere sempre nuove e diverse sfaccettature degli esseri umani e delle loro culture.